La storia, la poesia..
“L’uomo, nel suo cammino, attraverso le difficoltà forma il suo destino..”(Anna Rita Corsetti)
L’interesse per l’essere umano nella sua interezza, ha spinto un gruppo di uomini e donne con forti ideali tra cui la lotta allo stigma ed un’etica politica fondata sull’eco dell’epoca basagliana, a fondare una cooperativa sociale, integrata a persone con malattie psichiatriche gravi: nasce nel 1996 la Cooperativa ABECEDARIO.
I soci che hanno contribuito alla fondazione sono stati una sociologa, una pedagogista chef, un grafico, un obiettore di coscienza, operatori volontari di un Centro Diurno e pazienti psichiatrici provenienti dai CSM della ASL Roma E, tutti riuniti verso il fine comune di fondere le esperienze e tentare di lavorare insieme.
I pazienti avevano all’epoca moltissime resistenze e dovemmo dunque far leva sulle loro forti speranze. Nei primi tempi riuscimmo, grazie ai fondi della pre-formazione del Comune di Roma e l’Assessorato alle Politiche Sociali, a sperimentare in una cucina, formando, assaggiando e creando intanto un clima solidale, relazioni interpersonali, agendo sulle chiusure psicotiche dei pazienti.
Abbiamo fatto nostra l’idea di una terapia fondata sul lavoro e sulla professionalità. Scegliemmo immediatamente di puntare sulla gastronomia, optando per una cucina semplice e sana, con ricette dai sapori della tradizione. Attraverso l’empatia, elemento primario per arrivare al cuore dell’uomo, che con i suoi traumi resta chiuso in se stesso, abbiamo lavorato sulle norme igieniche, sulla cura dell’aspetto e della cucina, degli utensili, abbiamo insegnato loro a cucinare talmente bene da sentirsi dire “Che buono.. Bravi”.
Si è insegnato ed imparato a stare al mondo in un contesto protetto, per poter poi esportare ‘fuori’ ciò che si è imparato ‘dentro’. Durante questo cammino, ricco di cadute ma anche di piccoli trionfi, la Cooperativa ha avuto in gestione da 10 anni la cucina nel Centro Diurno di viale Giustiniano Imperatore. Qui, in questo luogo immerso nel verde, riusciamo a fornire, fino a 50 pasti al giorno, per gli ospiti della comunità e gli utenti del centro diurno. Questo lavoro accresce senza dubbio le loro competenze sociali e l’autostima. I migliori elementi divengono soci della Cooperativa.
Ciò che crediamo sia fondamentale è la possibilità che offriamo di un’attribuzione di un vero status sociale, attraverso l’offerta di un regolare contratto di lavoro, della opportunità ad esempio di aprire un conto in banca gestito in modo autonomo, non dipendendo più dai sussidi assistenziali.
La cooperativa realizza inoltre un laboratorio di Informatica che si pone come obiettivo quello di impartire lezioni sulle nuove tecnologie e sulla grafica vettoriale. Obbiettivo principale è di far sì che gli allievi, una volta acquisite le conoscenze sufficienti, possano sperimentarsi come insegnanti, diffondendole agli altri.
Negli anni si è sviluppata la formazione in pasticceria e nel settore Catering & Banqueting, inizialmente con rinfreschi piccoli, per 60-70 persone, per valutare la resistenza al lavoro dei ragazzi. E’ stato un susseguirsi di successi tali che hanno permesso di uscire dal settore protetto di Centri Diurni e Municipi nel settore pubblico. Oggi la cooperativa riesce a rispondere alla domanda di Catering e Banqueting per circa 300 persone, con allestimenti a tema e menù personalizzati.
Questa non è la panacea di tutti i mali, ci guarderemmo bene dall’asserirlo. Il disagio psichiatrico esiste, la troppa ansia, la paranoia, le voci, i deliri; però se ne può parlare e addirittura farsi gioco insieme di certe bizzarrie. Si continua a lavorare ed a volte inquietarsi perché il lavoro non è fatto bene una cottura non è a puntino, dopo 10 anni vengono commessi i medesimi errori dalle stesse persone, che però oggi non sono chiuse a casa a fumare o a bere: possono al contrario tentare di imparare dalle disattenzioni. Perché il contatto con il lavoro li aiuta a non pensare; il rispetto della regola, diminuisce l’angoscia, ed il gesto ripetuto ed andato a buon fine li rassicura: il gruppo li allevia dalla solitudine e dalle difficoltà finanziarie. C’è nella giornata lavorativa un dare e un avere e attraverso la patologia letta tra le righe c’è l’arricchimento dell’anima ed un cammino di speranza.
In collaborazione con l’equipe del centro diurno di viale Giustiniano Imperatore, guidata dalla responsabile, alcuni soci svantaggiati, coordinati dalla Chef e dall’equipe del Centro Diurno, hanno raggiunto orizzonti lontanissimi per le loro difficoltà. Sono giunti in Etiopia, Rwanda, Mozambico, Madagascar, accolti da ONG, che operano a favore di ragazzi in povertà, per scambi culinari e culturali, arricchendo i panorami visivi e intellettivi, confrontando le difficoltà e i disagi.
Abbiamo esportato lievito madre in quei territori, per la preparazione del pane: perché crediamo che finché esisterà del pane fresco, le cose non potranno mai guastarsi in maniera irreparabile.
La cooperativa si propone di perseguire lo scopo mutualistico svolgendo la propria attività finalizzata all’inserimento dei soci e delle persone sfavorite, attraverso una attività di servizi per il sostegno e supporto delle persone socialmente svantaggiate, al fine di una loro piena integrazione sociale, attraverso interventi che ne favoriscano la loro autonomia.
La Cooperativa Abecedario si configura come impresa sociale, con orientamento alla promozione di opportunità occupazionali rivolte a persone che dal lavoro e dalle esperienze lavorative traggano benefici per il proprio percorso di maturazione personale e professionale. La cooperativa è una impresa produttiva che opera secondo le regole del mercato, creando e trasformando beni e servizi in funzione di un risultato economico e sociale.
Quali sono le migliori prassi per favorire l’inserimento socio-lavorativo delle persone con disturbo psichico? La Cooperativa Abecedario crede fortemente che la risposta sia tutta nella possibilità di avere nuove opportunità di aprirsi maggiormente al territorio, attraverso l’affido di gestione di punti commerciali come bar e punti di ristoro, pub o circoli culturali, affinché le persone con disagi psichici possano slegarsi dal circuito della malattia.
Noi crediamo, confidiamo in un futuro ricco di possibilità per le persone con cui ci piace stare..